Terme di San Giacomo: tutti i segreti delle acque di Sarnano

Pubblicato: 20/10/18 09:10

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Nel cuore dei Monti Sibillini, esiste un paese di tremila abitanti che richiama numerosi appassionati di benessere nella provincia di Macerata 

L'acqua che alimenta le Terme San Giacomo sgorga dall'Appennino calcareo umbro-marchigiano tra arenarie ed argille sottomarine depositatesi circa 35 milioni di anni fa. I geologi parlano di "materiali provenienti dalle formazioni geologiche di base, trasportate ed accumulate sotto l'azione degli agenti atmosferici o per deposito alluvionale a causa della esondazione di corsi d’acqua quali Rio Terro o il Tennacola".

Sorgente San Giacomo, Sorgente Tre Santi e Sorgente Terro, sono queste le acque che offrono oggi una opportunità di trattamento termale. 

L’acqua San Giacomo è minerale bicarbonato-calcica-magnesiaca "Viene rapidamente assorbita dall'apparato digerente e convogliata al fegato ed ai reni. Un’acqua di drenaggio che provoca, a causa del suo basso tenore di sodio e della sua debole mineralizzazione, una elevata diuresi con azione di lavaggio meccanico delle vie urinarie ed effetto locale antispastico. Stimola l’aumento del metabolismo dell’acido urico impedendo la formazione di cristalli che, depositandosi a livello delle vie urinarie, si raggruppano a formare calcoli e renella".
Quest'acqua è utilizzata nella cura idropinica, indicata, oltre che per calcolosi delle vie urinarie e renella, anche per infiammazioni acute e croniche delle vie urinarie come cistiti ed uretriti, gotta tipica ed atipica.
Inoltre "Può avere effetti lassativi specialmente nelle persone affette da stitichezza abituale legata a cattiva digestione e stress. Per la presenza di ioni bicarbonati e per la ridotta presenza di nitrati, viene consigliata nella diluizione del latte vaccino in polvere per lo svezzamento dei bambini".
Indicazioni "Si beve lentamente, a riposo e lontano dai pasti, dopo una visita e la relativa prescrizione medica, in una quantità che varia tra 1 e 4 litri al giorno" spiegano i sanitari marchigiani. 

 L’acqua Terro captata in località Pianello, rientra tra le acque sulfuree – salse, dalle elevate proprietà terapeutiche secondo la idrologia medica. "Vanno utilizzate alla sorgente e non in bottiglia poiché l’idrogeno solforato, una volta in bottiglia, tende a coniugarsi con altri ioni, formando Sali, che rendono l’acqua scarsamente efficace dal punto di vista terapeutico".

Oggi viene utilizzata per le cure inalatorie ed è indicata per malattie croniche dell’apparato respiratorio come broncopneumopatia cronica ostruttiva, bronchiti croniche catarrali, bronchite asmatica, enfisema polmonare, e malattie otorinolaringoiatriche come riniti croniche, riniti ipertrofiche ed atrofiche, faringiti croniche, tonsilliti croniche, laringiti croniche, disfonie dei fumatori, tracheiti recidivanti, sordità rinogena ed otiti dell’orecchio medio".

 Le cure inalatorie solfuree si praticano per inalazione: "l’acqua sulfurea è frantumata in particelle di grandi dimensioni e veicolata da un getto di vapore. Il paziente, posto di fronte all’apposito apparecchio ad una distanza di circa di 40 – 50 cm dalla bocchetta erogatrice, inala questa nebbia a temperatura di 38°C circa, che si distribuisce nelle vie aree superiori e medie. Si pratica un’applicazione al giorno per un minimo di 12 giorni. Ci sono poi nebulizzazione, aerosol ed humage".

Nelle cure ginecologiche è indicata per vaginiti, craurosi vulvare, annessiti, cerviciti catarrali di vario genere e sterilità secondaria.
Nella Balneoterapia è indicata per artrosi ed artrite cronica, postumi di traumi articolari, fratture ossee e reumatismi extraarticolari, acne giovanile, iperseborrea, eritemi di natura allergica, eczemi, psoriasi e dermatite atopica. 

 Come si pratica? "Con immersione del corpo per circa 15 minuti nelle vasche alimentate con acqua sulfurea termale che, generalmente, viene mantenuta ad una temperatura che va dai 35° ai 38°. Rilassa i muscoli, riduce il dolore articolare e stimola la microcircolazione sanguigna; in dermatologia ha un’azione cheratolitica e cheratoplastica, antiseborroica e antinfiammatoria, è inoltre particolarmente efficace anche per il trattamento degli esiti da ustione".

L'acqua oligominerale bicarbonato calcica Tre Santi affianca l'acqua minerale San Giacomo, "il suo contenuto in magnesio e bicarbonati, lo scarso riassorbimento a livello renale e l’equilibrio chimico dei suoi oligoelementi, favoriscono la digestione e la diuresi oltre che l’eliminazione degli acidi urici presenti in eccesso".

Anche l'acqua Tre Santi va bevuta lentamente, ma pur avendo caratteristiche simili alla San Giacomo, se ne differenzia per la scarsa concentrazione dello ione sodio e per la sua spiccata attività diuretica, mentre la presenza dello ione magnesio, seppure in quantità minore rispetto alla precedente, favorisce la digestione.

Il consiglio medico: "Almeno due litri di acqua Tre Santi al giorno, determinano un apporto di calcio in quantità equivalente a quella che si avrebbe bevendo un bicchiere di latte. Possiamo quindi desumere che è specificamente indicata nelle patologie in cui sia richiesto l’apporto di calcio ionizzato, tra le quali la crescita ossea del bambino e la carenza di calcio nell'anziano qualora lo stesso, per problemi metabolici, non possa assumere latte e derivati".

La balneoterapia, con massaggio subacqueo, è particolarmente indicata nelle situazioni di vasculopatie periferiche con o senza edemi declivi. 
Nell'idromassaggio il getto è invece utilizzato come un massaggio profondo dei tessuti cutanei e sottocutanei delle gambe, dalla pianta dei piedi alla zona inguinale, "crea un vero e proprio drenaggio linfatico che scarica i liquidi linfatici e favorisce la rimozione di metaboliti dalle cellule dei vari tessuti cutanei. Si verifica un trasporto di masse liquide e di metaboliti dai tessuti alla cute mediante il sangue, con successiva eliminazione sudorale causata dalla vasodilatazione. In medicina estetica, l’idromassaggio, rassodando i tessuti e rendendoli più elastici, previene la cellulite quando non si è ancora determinata la fibrosi" concludono gli esperti di Sarnano.

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