Il turismo termale è stato fra i settori più penalizzati in questi mesi di lockdown dovuto al contagio da Covid-19 ma finalmente a cominciare dal 3 giugno i centri termali finalmente potranno ripartire in tutta la loro efficienza. Chi ama le terme potrà dunque tornare a godere dei benefici di uno degli ambienti più idonei a riappropriarsi della cura di sé, approfittando della loro efficacia terapeutica per rigenerarsi nel corpo e nello spirito e recuperare energie e buonumore dopo il periodo critico che abbiamo attraversato. Ma quali sono le misure di prevenzione che i gestori delle terme saranno tenuti a prendere per i mesi a venire? Quali le misure igieniche e comportamentali che gli utenti dovranno rispettare? Scopriamo insieme le principali novità introdotte dalle linee guida regionali.
Le disposizioni in materia di prevenzione e controllo
Per affrontare in sicurezza questa Fase 2 ed evitare nuovi focolai di Coronavirus le Regioni hanno messo a punto un documento che stabilisce innanzitutto che prima della riapertura dei centri termali è necessario eseguire opere di prevenzione e controllo del rischio di contaminazione del sistema idrico “anche al fine di evitare possibili contaminazioni da Legionella” oltre che. Prima dell'accesso degli ospiti alle strutture potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso che questa superi i 37,5°C. Indispensabile inoltre la definizione di un programma delle attività teso a prevenire eventuali aggregazioni e disciplinare i flussi delle persone, disponendo l'accesso alle strutture e ai servizi tramite prenotazione e prevedendo percorsi divisi per l'ingresso e l'uscita quando è possibile.
L’obbligo di mascherine negli ambienti chiusi
Se gli ospiti delle strutture termali sono tenuti a indossare la mascherina nelle aree comuni al chiuso, il personale è obbligato all'utilizzo della mascherina in presenza dei clienti e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza interpersonale di almeno un metro. Occorrerà inoltre dotare "l'impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l'igiene delle mani" ed eliminare "la disponibilità di riviste e materiale informativo a uso promiscuo". Per quanto riguarda le attrezzature presenti nel centro, queste dovranno essere poste a una distanza di almeno un metro e mezzo l'una dall'altra e disinfettate a ogni cambio di persona o nucleo familiare. Relativamente ai trattamenti alla persona che devono necessariamente avvenire a distanze ravvicinate, è d’obbligo per l'operatore indossare visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola. Se è consentito praticare i massaggi senza guanti,non si potrà assolutamente prescindere dal lavaggio e alla disinfezione delle mani e dell'avambraccio a ogni cambio di cliente, così come dovrà essere favorito frequentemente il ricambio d’aria degli ambienti interni.
Regole rigide per le piscine termali: 7 metri quadri a chi nuota
Rimaste
interdette durante il primo periodo di riapertura con grande
disappunto degli operatori del settore, a partire dal 3 giugno le
piscine termali potranno riprenderla loro attività, seppur nel
rispetto di severe disposizioni di sicurezza.
Se per le piscine
dove le dimensioni e le caratteristiche dell’impianto consentono
l'attività natatoria, la densità
di affollamento
consentita in vasca è calcolata con un indice di 7
mq di superficie di acqua a persona,
per le altre è sufficiente calcolare un indice di 4
mq di superficie di acqua per ciascuno.
Le vasche o le zone idromassaggio impossibilitate a rispettare tali
superfici di acqua per persona dovranno essere invece utilizzate
da un solo bagnante alla volta,
a meno che i suoi fruitori appartengano allo stesso nucleo familiare
o siano conviventi.