Terme di Termini Imerese

Termini Imerese è una stazione balneare posta sulla costa tirrenica della Sicilia, ad una quarantina di chilometri ad est di Palermo, alla cui provincia appartiene. Gli stabilimenti termali si trovano proprio nel cuore del centro storico a pochi metri dal porto della città.

Termini Imerese si colloca in un ambiente naturale di grande pregio: nell’immediato entroterra della città si trovano infatti il lago Rosamarina, che sfocia in mare nei pressi della località termale grazie al Fosso San Leonardo, e ben due riserve naturali, la Riserva Naturale di Monte San Calogero e la Riserva Naturale di Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto.

Come arrivare:

Termini Imerese risulta ben collegata, in auto, sia con le località della costa che con le località dell’entroterra sulla via per Agrigento.

Per quanto riguarda le prima, infatti, sono disponibili sia l’Autostrada che collega Palermo a Messina, dotata di apposito casello “Termini Imerese” che la Statale 113 Settentrionale Sicula, la grande arteria di comunicazione litoranea che funge da piaccevole alternativa panoramica alla A19.

Nel secondo caso, invece, la Statale 285 taglia tutto il cuore della Sicilia da nord a sud per raggiungere Termini Imerese da Agrigento, posta sulla sponda siciliana che guarda l’Africa, attraverso importanti centri cittadini come Caccamo, Roccapalumba e Lercara Friddi.

Termini Imerese è servita anche da una stazione della linea ferroviaria Messina-Palermo che scende i visitatori nei pressi del centro storico e del porto, ad appena un chilometro di distanza dalle terme.

La cittadina termale è ben collegata con Palermo anche grazie al servizio di traghetto della Grandi Navi Veloci, fruibile dal grande porto turistico, a poche centinaia di metri dall’ingresso agli stabilimenti. La tratta di riferimento è la Civitavecchia-Palermo-Termini Imerese.

Lo sfruttamento delle acque del luogo ha origini antichissime: la sua nascita, avvenuta nel 409 a.C. dopo la distruzione da parte dei cartaginesi della vicina Himera, viene battezzata sin dall’inizio Thermae Himerenses (da cui il nome attuale).

All’epoca gli abitanti della zona fanno risalire la presenza e le proprietà curative delle acque termali all’azione delle Ninfe, figure mitologiche semi-divine che avrebbero generato queste sorgenti benefiche per ordine di Minerva, che desiderava con esse ritemprare le forze del suo protetto Ercole.

Sono citate a questo proposito dal poeta Pindaro, secondo il quale Ercole, dopo aver lottato contro Erice, avrebbe trovato appunto ristoro bagnandosi in queste acque.

Le terme di Termini Imerese sono alimentate da acque classificate come salso-bromo-iodiche. Di origine vulcanica, tali acque scaturiscono in superficie da due fonti alla temperatura di circa 43 gradi e sono particolarmente indicate per la cura di patologie cardiovascolari, dell’apparato locomotore e delle vie del ricambio. Sono efficaci anche in caso di affezioni ginecologiche, linfatiche, reumatiche e dermatologiche.

Il trattamento termale di punta a Termini Imerese è rappresentato dall’antroterapia, cioè dal bagno di vapore in grotta essudatoria, riscaldata grazie ai caldi effluvi emanati dalle acque termali. Questo speciale tipo di sauna è particolarmente efficace contro l’obesità.

Altro importante trattamento curativo è la vasculopatia, ossia un trattamento fisiokinesiterapico coadiuvato dall’immersione in acqua termale, che combatte i problemi del sistema circolatorio come ad esempio le flebiti.

Altre specializzazioni proposte dalle Terme del luogo sono le classiche fangoterapia, balneoterapia, inalazioni e le irrigazioni vaginali per la cura delle patologie che affliggono l’apparato riproduttivo femminile.

Le migliori attrazioni nei dintorni di termini Imerese sono quasi tutte affacciate sulla costa. Iniziate senza dubbio da Cefalù, piccolo borgo alto-medioevale che conserva uno straordinario Duomo in stile romanico e un paese ancora intatto nel suo dedalo di stradine, anche se d’estate molta della poesia dell’ambiente fatato svanisce di fronte all’assalto da parte di frotte di turisti. Molto bella anche la lunghissima spiaggia di sabbia della cittadina, che vale sicuramente un bagno.

In direzione opposta rispetto a Cefalù si trova invece l’antico fortilizio cartaginese di Bagheria, ormai pressochè inglobato nella periferia di Palermo, dove si trova soprattutto una serie di bellissime ville settecentesche, come Villa Palagonia, ma anche numerose torri di avvistamento che recano memoria della loro antica funzione difensiva.

Nell’entroterra, vale la pena una visita almeno il borgo medioevale di Caccamo, il cui abitato è sovrastato da un castello imponente e perfettamente conservato. Anche se per arrivarci bisogna deviare dall’Autostrada per inerpicarsi in quota su una strada piena di tornanti che sembra non finire mai, arrivare fino in cima vi ripagherà della fatica, soprattutto se arrivare dopo il tramonto, quando il castello è illuminato da faretti che rompono il buio della notte, per un’atmosfera quasi fiabesca.